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C’è baby sitter e baby sitter

Di Francesco Macri

Se provate a inserire nella ricerca su Google la parola baby sitter vedete comparire una serie di “tendine” incentrate soprattutto sugli aspetti negativi legati ad una gestione incongrua del rapporto di lavoro , tipo babysitteraggio in nero, oppure una serie di segnalazioni su maltrattamenti da parte delle stesse sui bambini a loro affidati. In pratica tutto incentrato sul negativo. Ora è vero che le cultura del “dolore” è solita prevalere nella gestione sociale delle cose ma e’ anche vero che per avere un’idea adeguata su un certo argomento bisognerebbe dedicare attenzione anche ad aspetti non dico necessariamente positivi ma possiamo dire almeno  neutri?

Tornando con questa impostazione al tema delle baby sitter alcuni aspetti sicuramente sorprendono.

E’ da tempo che il concetto dei  primi mille giorni si è affermato, esso indica la gravidanza e i primi due anni di vita e si basa sulla considerazione che questo periodo è determinante per  il futuro  di un individuo sia dal punto di vista fisico ma, e forse soprattutto, anche dal punto di vista cognitivo e psicologico. Ovviamente la gravidanza sfugge un po’ dalla possibilità di controllo, ma certo è che i primi due anni si prestano invece in modo perfetto alla gestione virtuosa dell’accudimento del bambino allo scopo prioritario di garantire lo sviluppo ottimale delle sue potenzialità.

Per tali motivi, considerando che sono proprio questi anni il periodo in cui il ricorso alle baby sitter è particolarmente frequente, non sarebbe il caso di definire meglio questo ruolo? Forse non basta più la donna affidabile che garantisce attenzione a che il bambino non si faccia male, che gli sa preparare la pappa, certo tutti argomenti sacrosanti da salvaguardare, ci mancherebbe! Perché poi solo donne? Ma anche questo finisce per contare poco, io, da genitore, cercherei soprattutto una persona in grado di garantirmi una capacità di stimolo , di interazione efficace, perché in questo modo le potenzialità di mio figlio/a saranno sfruttate nel modo migliore, la formazione di sinapsi ( sinapsi = interconnessione tra le cellule del sistema nervoso ) è particolamente vivace in questi anni ed è risaputo che viene molto modulata dagli stimoli forniti, più stimoli più sinapsi. Quindi ben venga una/o baby sitter che sappia garantire un accudimento affidabile e sicuro, ma facciamo sì che si garantiscano anche attività di interazione attiva ed efficace, addirittura “ specifiche”, come apprendimento di una lingua straniera, attività musicale, disegno etc..

Penso in realtà a figure con una preparazione documentata, con un curriculum adeguato, a corsi di formazione dedicati, in modo da evitare l’improvvisazione che purtroppo in tale ambito è ancora preponderante, tipo studentessa universitaria che si dedica a questa attività per mantenersi agli studi e che, mentre sta con il bambino ne approfitta per studiare. Esistono già esperienze in questa direzione ma non hanno ancora avuto la giusta diffusione, andrebbero incentivate senza dubbio, ma già nel vostro  piccolo voi genitori potreste cominciare a muovervi.

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