Di Francesco Macri
Sicuramente la tosse è il problema principale dei nostri figli durante l’inverno: è descritto che se si va in una scuola in un qualunque giorno dei mesi invernali il 35% degli alunni ha tosse!!
Per decidere in che modo inquadrare la tosse che tende a recidivare o a persistere il medico si affida ad alcuni parametri:
Durata Una tosse si definisce acuta se dura meno di un paio di settimane, subacuta se dura da due a 6 settimane, cronica se dura da più di 6 settimane ( in verità alcune classificazioni sono più permissive, acuta fini a 3 settimane, subacuta da 3 a 8 settimane, cronica più di 8 settimane), comunque è importante avere a mente il concetto.
Tipo di tosse Secca, grassa, mista. Spesso gli adulti che sentono la tosse non sanno decidere se si tratta di tosse secca o grassa, bisogna dare un’idea descrivendo quella secca come un rumore acuto, aspro, grassa come un rumore umido, di catarro che si muove. A volte far sentire una simulazione è necessario.
Periodicità La tosse può essere prevalentemente diurna o notturna, o entrambe le versioni nello stesso episodio. Inoltre è anche possibile distinguere tra gli orari possibili, sia durante il giorno che durante la notte
Criterio ex adiuvantibus
La causa della tosse può essere dedotta dalla risposta alla terapia effettuata, nel senso che non riuscendo a fare una diagnosi ci si affida al criterio della efficacia della terapia prescelta , se è efficace la diagnosi è esatta.
Illustro questi criteri perché sono quelli che in genere il medico adotta nell’affrontare il problema della tosse di un bambino, quando la visita non aiuta perché al momento il bambino sta bene e non ha la tosse, ma è un bambino che di tosse soffre spesso. E’ quanto possiamo avere a disposizione per capire qual è la causa della tosse prime di ricorrere ad esami di laboratorio( radiografie, prove allergiche, esami del sangue..). Da ricordare che le cause più frequenti di tosse persistente o ricorrente di un bambino, soprattutto nei primi anni, sono la bronchite asmatica e lo scolo nasale posteriore.
A questi criteri posso aggiungere indicazioni legate all’esperienza che possono essere utili anche per i genitori, in occasione di episodi acuti e isolati di tosse ( dato per scontato che la gestione diagnostica e terapeutica del problema di una tosse persistente o ricorrente spetta al medico). Le indicazioni sono le seguenti:
La tosse legata a problemi delle alte vie , la più frequente, in genere è catarrale (rumore umido) o mista (rumore a volte secco , a volte umido) ed è presente soprattutto alle estremità della notte, al momento di mettersi a letto o al mattino al risveglio, e, guardando nel naso, si potrà notare muco , denso o trasparente, a seconda dei casi. Non bisogna aspettarsi che il muco esca fuori spontaneamente dal naso, ciò succede se è particolarmente abbondante, altrimenti, se in quantità contenuta, le ciglia del naso riescono a spostarlo interamente verso la parte posteriore e la gola, per questo motivo è utile guardare all’interno delle narici. Normalmente in questi casi, quando il bambino tossisce, si può avere la percezione che l’ultimo colpo di tosse che si sente è conclusivo e non ce ne saranno altri. Il criterio ex adiuvantibus è rappresentato dal fatto che la tosse migliorerà con lavaggi nasali efficaci.
La tosse delle medie (laringe, trachea) o basse (bronchi) vie respiratorie tende ad essere più continua, sia diurna che notturna, non necessariamente frequente, ma frequente nella maggior parte dei casi. Da più disagio o malessere della tosse delle alte vie, tende a intensificarsi durante la attività fisica, più facilmente porta al vomito. Se dovuta ad affezioni del tratto laringe- trachea il rumore tende ad essere rauco o metallico, più facilmente secco o misto (secco-catarrale) se dovuta ad affezioni dei bronchi. Il criterio ex adiuvantibus è rappresentato dal miglioramento con terapia per inalazione (aerosol) con cortisonici con aggiunta eventuale di broncodilatatori.
E’ ovvio che la storia precedente è indicativa, il genitore sa quali sono state le cause di tosse del bambino nel passato e in genere sono le stesse cause che si ripetono. Il “ fai da te” deve comunque dare risultati di miglioramento almeno del 30% entro 48 ore, se avviene significa che si è centrato il problema e si può continuare fino a risoluzione, altrimenti è il caso di contattare il medico curante.
Esiste anche la possibilità del ricorso a terapie naturali (fitoterapia,omeopatia…) ma fornire indicazioni per esse è molto più complesso, richiede un altro articolo!