Medicine complementari
Di Marvi Tonus Tra i pediatri italiani l’impiego di medicine complementari è sempre più diffuso. Da un’indagine emerge che, anche spinta delle famiglie, uno su quattro le prescrive. Un mutamento di scenario che comporta opportunità e rischi Nelle società multiculturali l’integrazione è un processo inesorabile. Diversi settori, tra cui la pratica della medicina, si arricchiscono grazie alla fusione di saperi, esperienze e prassi di origine differente con risultati migliori della somma delle parti. Tra i pediatri italiani la scelta di integrare terapie ufficiali e terapie complementari è una tendenza in netta ascesa, come emerge da un questionario on line promosso dal Gruppo di Studio medicine complementari (Gsmc) fondato dalla Società italiana di pediatria (Sip) nel 2011. Scopo del Gruppo, che raccoglie circa 80 aderenti, è valutare l’entità di diffusione di pratiche non convenzionali tra i pediatri, monitorare l’insorgenza di eventuali effetti avversi e fornire una corretta informazione e formazione alla categoria. Uscire dall’alveo della medicina tradizionale basata sulle evidenze scientifiche significa però inoltrarsi in un territorio vasto, la cui geografia deve essere ancora tracciata nei dettagli. Per disegnare una mappa delle terapie complementari utilizzate in pediatria, e dei rischi eventualmente associati al loro impiego nei bambini, sono stati coinvolti alcuni