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La dipendenza da internet nei nostri figli

Di Francesco Macri

Quante volte mi sono trovato di fronte alla preoccupazione di genitori di fronte all’uso eccesivo del cellulare o altri devices elettronici da parte dei loro figli? 

Secondo dati ISTAT l’85% degli adolescenti (11-17 anni) usa ogni giorno il telefonino e il 72% naviga in internet, cifre in pratica appaiate considerando che la navigazione avviene con il PC solo in circa il 20% dei casi e nel resto dei casi tramite smartphone. D’altronde il 60% dei ragazzi inizia e conclude la propria giornata controllando lo smartphone e lo usa anche durante le ore scolastiche (63% dei ragazzi) e il 50% lo usa per un tempo che va dalle 3 alle 6 ore al giorno. Certo è un fenomeno che in generale riguarda anche gli adulti tanto che un individuo su 4 usa il cellulare per 7 ore al giorno, navigando in internet oppure per giochi on line , consultare le mail o per messaggistica. Un argomento quindi moltoo ampio. 

Tutto ciò inequivocabilmente, per quanto riguarda l’uso dello smarthone,  ha finito per creare il problema della NoMoFobia (No Mobile Phone Phobia), il timore, addirittura il panico di non poter usare o avere a disposizione il proprio cellulare. Il termine fu coniato in occasione di un’indagine condotta nel Regno Unito una quindicina di anni fa con lo scopo di verificare la correlazione tra disturbi di ansia e uso del cellulare. Nei ragazzi che si trovano a vivere questa situazione si registrano una serie di sintomi anche impegnativi che vanno dallo stato di ansia, alla difficoltà alla concentrazione, a problemi nella relazione sociale, riduzione del rendimento scolastico, isolamento, irrequietezza, problemi di vista etc.. 

Alcuni elementi sono suggestivi della presenza del problema, come tenere il cellulare acceso 24 ora su 24, fare in modo di non restare mai senza credito, portare il cellulare a letto con se , controllare continuamente se sono arrivati messaggi e consultarlo anche in contesti poco pertinenti. 

Esistono delle schede a più domande (Nomophobia scale è una di queste) che consentono di effettuare questa verifica  nel momento in cui il punteggio ottenuto con le risposte supera un certo valore. Il problema, una volta constatato,  può essere affrontato affidandosi ad esperti nei problemi di dipendenza, in genere adottando strategie terapeutiche di tipo cognitivo comportamentale o, comunque, tecniche di disassuefazione.  

Per dare una risposta ai genitori e supportare il lavoro del pediatra di fronte al problema dell e-dipendenza ( o Cyber addiction) la fondazione Carolina e Meta,  in collaborazione con le principali organizzazioni pediatriche nazionali (Società Italiana di Pediatria, Federazione Italiana Medici Pediatri, Associazione Culturale Pediatri),  ha avviato una campagna con il titolo “Connessioni Delicate”  dedicata ai genitori che, attraverso il sito www.minorionline.com/connessioni-delicate possono accedere ad un questionario di poche essenziali domande e, dopo aver risposto al questionario,  accedere a del materiale informativo dedicato al problema. 

Già questo è un buon passo avanti! 

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